domenica 3 febbraio 2013

Grillo, il "populismo" e il M5S

Ho letto il sempre ottimo Scanzi e condivido praticamente tutto.


Vorrei solo aggiungere una considerazione a questo paragrafo:

“E’ populista come Bossi e Berlusconi”. Sì e no. La comunicazione di Grillo ha due cortocircuiti. Il primo, noto, è che Grillo parla da comico ma fa politica (vedi Al Qaeda). Il secondo, meno noto, è che Grillo usa una forma comunicativa populista (il dileggio, la battuta, il parlare alla pancia) ma ha poi un contenuto spesso utopico. Grillo da una parte insegue la risata grassa ma dall’altra auspica un cambiamento radicale – etico, morale – degli italiani. Qui risiede la sua utopia (e il suo fallimento, perché gli italiani non cambiano. Mai). Se Bossi e Berlusconi sono populisti nella forma come nel contenuto (quindi a loro modo malamente coerenti), Grillo è populista solo nella forma (ma non nel programma). Calderoli somiglia a Bossi, la Santanchè a Mussolini. Mentre Pizzarotti non somiglia a Grillo. Tutto questo rende il movimento ancora più inclassificabile e dunque attaccabile. 

Io credo che in passato molti abbiano portato in vari modi una fetta consistente di elettorato di "sinistra" a votare a destra. Da ultimi sicuramente Bossi e Berlusconi. 
Lo hanno fatto sfruttando varie leve tra le quali il cosiddetto populismo. 
A mio parere Grillo fa qualcosa di molto più sottile, sta giocando non sul piano della divisione destra-sinistra ma su quello elettorato "sprovveduto" / "colto" o informato che dir si voglia
Al primo offre forme e sparate "populiste" che portano voti (sia da destra che da sinistra) al secondo, che è disposto ad andare oltre le sparate populiste, offre un programma largamente condivisibile, ricette di buon senso, persone altrettanto informate, pacate e in gamba a livello locale con cui entrare direttamente in contatto.
La sua forza, credo sia tutta qui, avere due (ma forse anche tre, quattro) livelli di lettura. Ognuno si ferma dove vuole o dove può arrivare e dove si ferma trova quello che cerca, quello che gli serve per convincersi che il M5S alla fine è quello che cerca.
Dalle urne, forse, uscirà una bella sorpresina.

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